La caccia ai tesori di Napoli

Mi piacciono i giochi. I giochi da tavolo, di squadra, di ruolo. Quando poi non sono fini a se stessi…mi piacciono ancora di più! Per questo ho scelto Napoli e la caccia al tesoro organizzata dall’associazione “Sii turista della tua città”.

La suggestiva caccia al tesoro, o meglio ai tesori, è partita sotto l’antica porta di San Gennaro, verso le tante meraviglie disseminate, spesso all’ombra dei tracciati turistici, tra “vichi e vicarielli” della città.

I ragazzi di Sii turista, ispiratisi al libro “Napoli insolita e segreta” di Valerio Ceva Grimaldi e Maria Franchini, hanno le idee chiare: far conoscere, tramite uno dei giochi più antichi di sempre, luoghi meravigliosi, nascosti e sconosciuti ai più.

Tra Rione Sanità e il borgo dei Vergini, ai piedi della collina di Capodimonte e dunque non lontana dal centro storico, ho trascorso una mattinata all’insegna del “uau” facile. “Uau” che mi scappava ad ogni indizio, ad ogni piccola scoperta nascosta in posti dei quali, fino a ieri, neppure sospettavo l’esistenza.

Come il Palazzo de Liguoro, meglio conosciuto come “la casa della Contessa”, dal quale la caccia ha preso effettivamente il via.

Questo sontuoso ed elegantissimo appartamento profumava di nobile e di antico. I soffitti altissimi, gli affreschi, i lampadari imponenti (nutro un amore particolare per il lampadari), i libri antichi, il pianoforte a coda, e ancora il caminetto spento, ma con la legna posizionata ad hoc quasi come se facesse tutto parte di un quadro dipinto ad olio, il salone da ballo e la Contessa stessa (donna umile, disponibile e piena di charme) mi hanno fatto sentire come in un film di Wes Anderson.

lampadarioAbbiamo scorrazzato su e giù per le strade dei quartieri per circa due ore. Siamo entrati in chiese meravigliose e in palazzi straordinariamente belli. Dalla Basilica di Santa Maria delle Vergini, all’acquedotto romano, dal palazzo dello Spagnolo al ricovero antiaereo del Giardino di Babuk, si susseguivano l’uno dietro l’altro spaccati della società napoletana che attraversavano i secoli. E noi, facevamo quasi fatica a stare dietro a tutta quella bellezza.

12755197_10204260567714338_59356091_oCi siamo persi, ritrovati, emozionati.

Abbiamo perfino sbagliato un anagramma a causa del quale siamo finiti a casa di una signora che, sconcertata, voleva anche farci entrare.

Chissà, se avessimo insistito, magari ci avrebbe offerto anche il caffè.

Perché è gente di Napoli. Genuina, pura, dannatamente sincera. Come il carrozziere al quale abbiamo chiesto aiuto con le strade: sapeva indicarci la direzione giusta e gioire insieme a noi. O come quel signore di mezza età il quale, senza che avessimo chiesto nulla, ci ha fermati dicendo: “ragazzi, cercate l’acquedotto vero? è di là”.

Gente di Napoli che, purtroppo, accecata dalla rabbia spesso non sa cogliere la bellezza e il fascino della sua incredibile città.

santa caterina a formielloL’ultimo indizio ci ha portati alla Chiesa di Santa Caterina a Formiello e lì abbiamo scoperto di essere arrivati settimi, che comunque è un buonissimo risultato (dato che tutta la mia squadra era composta da persone non di Napoli). E poi sette è un bellissimo numero.

E non è nemmeno vero che abbiamo perso: perché la caccia più insolita di sempre non ci ha regalato un tesoro, ma mille.

Una vittoria collettiva, dunque, perché ci siamo lasciati accarezzare dalla bellezza dei quartieri, delle strade, dei vicoli, dei palazzi, delle scale. Abbiamo lasciato Napoli libera di esprimersi e di raccontarci la sua storia.

Ho con me la lista dei luoghi nei quali siamo stati questa mattina, la rileggo e la conservo con cura perché ho voglia di ritornare in ogni singolo posto e godermelo, senza fretta.

Perché credo che, al di là della caccia al tesoro, dovremmo essere più riconoscenti verso una città che urla, ogni giorno, tutta la sua storia, la sua arte, la sua magia, il suo dolore. Perché Napoli è uno spettacolo teatrale a cielo aperto. Si replica sempre. Tutti i giorni, tutte le ore, e lo si fa gratuitamente per chi sa amarla apprezzarla e capirla. E perché alla fine si, essere napoletano è davvero meraviglioso.

12773263_10204260575954544_1526676151_o

Un unico grande consiglio: seguite, amate e “mipiacizzate” su facebook la pagina Sii Turista Della Tua Città Associazione tutta al napoletano formata da ragazzi straordinari che davvero amano, valorizzano custodiscono e difendono la città partenopea con le unghie e con i denti.

Budget totale: 20 € (Compreso di trasporto andata e ritorno per Napoli, quota di partecipazione alla caccia al tesoro e pizza da Sorbillo)

 

Precedente Pompei: la città risorta dalle ceneri Successivo Cascate, felci tropicali e ruderi nella Valle delle Ferriere